Visualizzazione post con etichetta stupro. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta stupro. Mostra tutti i post

domenica 25 ottobre 2015

BOSSETTI E RUOTOLO SONO INNOCENTI

Le pagine dei quotidiani sono piene di fatti di cronaca che attendono chiarimenti ma a causa dell’infezione profonda di questa società civile dal culto del male organizzato non ci rendiamo conto che le risposte che attendiamo ci vengono negate proprio dal giornalismo e dalle forze dell’ordine entrambi soggiogati dai poteri collaterali allo stato. Alla stessa maniera da oltre venti anni la società deviata delegittima l’autorità dei magistrati costringendoli sistematicamente alle dimissioni quando cercano le verità scomode ai gruppi di potere deviato. Ci sono persone all’interno dello stato che praticano il male perché sono diseducate in questa maniera e non trovano nessun contrasto nella società civile ormai delegittimata. Per questa ragione da decine di anni già non riusciamo a trovare le risposte che l’autorità dovrebbe cercare nel meridione italiano. Quello a cui siamo abituati da sempre al meridione sta accadendo drasticamente in tutta la penisola italiana. Bossetti e Ruotolo sono solo dei capri espiatori suggeriti dalla viltà di non voler ammettere che i reali autori degli omicidi sono persone provenienti dall’ambiente militare che hanno una notevole influenza decisa dalle loro parentele importanti ed hanno la possibilità di inquinare le prove sul luogo dell’attentato per depistare le indagini. La complicità tra questi individui interni alle forze dell’ordine è suggerita dalla loro educazione criminale e funziona esattamente come una associazione per delinquere. Per la loro educazione criminale questi individui suscitano l’accanimento che è sprigionato ad esempio nella follia omicida di Parolisi contro la moglie Melania. In quel caso il colpevole è stato identificato con successo ma non accade quasi mai. I responsabili degli omicidi di Yara Gambirasio e dei coniugi Ragone sono dei militari del 2° Reggimento Alpini di Cuneo che agiscono in combutta autorizzati dalle loro parentele importanti all’interno delle Forze dell’ordine. Questo è il reale aspetto brutale del settore deviato che siamo abituati a cogliere solo come fenomeno politico. La pedofilia nel settore deviato è un fenomeno quotidiano perché per abitudine schiavizzano ai loro interessi quanti più individui possono ad iniziare dalla giovane età. Yara era una delle ragazze che frequentavano gli alpini di Cuneo. Lo so perché ne ho sentito parlare un anno prima dell’omicidio. I ragazzi avvezzi a questa mentalità criminale si vantano facilmente delle loro prodezze su individui inermi certi che avranno l’appoggio di una intera organizzazione criminale quando cadono sistematicamente in errore con la consueta giustificazione della immagine delle forze armate che sul modello della cultura criminale meridionale non sanno difendere se non a costo di brutalità e menzogne. Queste brutalità e queste menzogne entrano sempre in contrasto con gli interessi pubblici che non vengono più tutelati in nome del favoritismo suggerito ancora una volta dalla cultura criminale del meridione secondo la quale il male è l’unica soluzione ad ogni ambizione personale. Probabilmente la ragazza proveniente da una famiglia di sani principi si è rifiutata di soddisfare le pretese del militare e questo si è accanito contro di lei perché nella loro cultura farsi rispettare consiste sempre nella prevaricazione e nella violenza sulle vittime inermi. Dopo il delitto hanno cercato un capro espiatorio per strumentalizzare l’autorità di stato ai loro biechi fini come sono abituati a fare. Bossetti è quindi vittima di una forte antipatia da parte di persone deviate e niente altro. L’ultima parte del piano è l’istigazione al suicidio della quale si è sentito parlare dai giornalisti.

Anche i coniugi Ragone sono entrati in contatto con il 2° Reggimento alpini di Cuneo. Anche in quel caso ero presente. Circa sei anni prima della morte dei coniugi questi per motivi di lavoro si trovavano a Cuneo ed ho sentito personalmente le minacce di morte provenienti sempre dai soliti militari raccomandati da ufficiali dell’arma dei Carabinieri. Anche in questo caso i loro complici hanno avuto la possibilità di inquinare le prove ed anche in questo caso è stato trovato un capro espiatorio suggerito dall’antipatia da parte di questi ambienti deviati. Abbiamo a che fare con dei serial killer abituati dalle loro famiglie e non semplicemente per indole all’abuso di potere. Risolvere questi tre omicidi significa risolvere i problemi di stabilità interna della nostra repubblica. Il 2° Reggimento alpini di Cuneo è responsabile di molti altri crimini. Far venire allo scoperto i deviati è molto più semplice di quanto sembra perché questi individui sono abituati alla sfida morale contro la società civile che determina il culto del male assoluto. A ragione si è parlato di satanismo all’interno delle Forze Armate come si parla finalmente di satanismo riferendosi alla criminalità organizzata nel meridione italiano.

domenica 18 ottobre 2015

LO STUPRO E LA FRUSTRAZIONE CRIMINALE

Lo stupro è un problema che riguarda l’intera società civile e non esclusivamente la donna perché il rapporto tra sessi ha un ruolo fondamentale nella spinta evolutiva di tutti gli esseri viventi. Questa verità naturale conferisce alla donna un ruolo chiave nella società civile che paga il suo prezzo pesantemente quando la donna vittima di violenza influenza negativamente l’ambiente in cui vive ad iniziare dall’ambiente familiare e concludendo con l’ambiente professionale del quale la donna ha sempre fatto parte integrante e dove solo oggi vede il suo ruolo per una esigenza organizzativa proporzionale alla crescente individualità dei singoli nella collettività. La donna vittima di violenza che non vede soddisfatta l’offesa subita dalla giustizia sviluppa un carattere socialmente negativo che tramanda alla prole e sarà peggiore in proporzione alle costrizioni al silenzio imposte. I criminali meridionali conoscono bene questo effetto e ne strumentalizzano le conseguenze facendo diventare lo stupro una forma disumana di diseducazione. La donna o l’uomo vittime di imposizione sessuale stroncheranno le loro ambizioni sociali che naturalmente determina la selezione sessuale. La libera scelta sessuale pone la differenza tra l’uomo e le bestie in schiavitù e rappresenta ancora il segno della civiltà che stenta ad arrivare in ogni parte del mondo. L’uomo virtuoso di fronte alle conseguenze psicologicamente distruttive dello stupro che manifesta la vittima subirà esso stesso un danno morale che si ripercuote nella sua vita affettiva e professionale come ulteriore segnale di allarme che avverte della necessità sociale ed umana urgente di porre rimedio ad una piaga di ingenti conseguenze e di crescente diffusione a causa degli stimoli negativi dell’imposizione del libertinaggio sessuale e della carenza di modelli positivi. Succede ad esempio al partner della vittima che generalmente non si considera soddisfatto neanche quando il crimine è riconosciuto e perseguito dalla legge. Nella donna non doverosamente supportata dalla società civile le conseguenze psicologiche dello stupro degenerano fino al lesbismo e all’odio per l’altro sesso. D'altronde il carattere dello stupratore dimostra una omosessualità latente e un profondo senso dell’odio: la frustrazione sessuale di un carattere socialmente negativo li spinge ad odiare l’umanità stessa e quindi i suoi comportamenti naturali. L’omosessualità palesa pure l’intenzione distruttiva per il genere umano. La violenza sessuale è un problema antico quanto il male e probabilmente lo incarna fino ad identificarlo. Perfino nelle regole antiquate imposte da Mosè alle tribù ebraiche lo stupro veniva contrapposto ad un comportamento sano ancora tramandato dalla bibbia, misconosciuto da molti cristiani nella misura della loro fede, ed era prevista la morte come punizione in alternativa alla responsabilità matrimoniale quando la donna aveva pochi diritti oltre a quelli del bestiame. Da allora sono stati fatti pochissimi e recentissimi passi avanti per riconoscere la dignità dell’individuo nei rapporti sessuali ma troppi passi indietro nelle abitudini sessuali della popolazione occidentale da imputarsi probabilmente alle icone del consumismo sfrenato che impone l’abuso delle libertà conquistate dal progresso sociale e l’irresponsabilità collettiva. Un considerevole ulteriore progresso potrebbe essere costituito dalla possibilità da parte della donna di riconoscere il proprio stupratore in tribunale una volta accertato il rapporto sessuale da parte del professionista medico o riconosciuto dal criminale stesso in tribunale. Oggi invece la donna vittima di stupro al contrario della vittima di ogni altro reato si trova, già difficilmente denunciato il crimine, di fronte a molte altre difficoltà che alcune donne paragonano ad un ennesimo stupro da parte dell’autorità che necessita di provare oltre al fatto la dimostrata contrarietà della donna con grande invasività medica ed investigativa. L’ importanza e la diffusione del crimine giustificano invece un impegno più efficace a costo di prevedere qualche errore giudiziario comunque inevitabile a danno di uomini ingiustamente accusati che, dopo tanti anni di esperienza opposta, si potrebbero così responsabilizzare sulla loro scelta sessuale e sul loro atteggiamento sessuale. Questo progresso potrebbe però oggi essere determinato solo da una profonda rivoluzione sociale che riconosce il problema collettivo e l’esigenza immediata di porvi rimedio creando delle garanzie sul diritto di libera scelta sessuale.