Le pagine dei quotidiani sono piene di fatti di cronaca che
attendono chiarimenti ma a causa dell’infezione profonda di questa società
civile dal culto del male organizzato non ci rendiamo conto che le risposte che
attendiamo ci vengono negate proprio dal giornalismo e dalle forze dell’ordine
entrambi soggiogati dai poteri collaterali allo stato. Alla stessa maniera da
oltre venti anni la società deviata delegittima l’autorità dei magistrati
costringendoli sistematicamente alle dimissioni quando cercano le verità
scomode ai gruppi di potere deviato. Ci sono persone all’interno dello stato
che praticano il male perché sono diseducate in questa maniera e non trovano
nessun contrasto nella società civile ormai delegittimata. Per questa ragione da
decine di anni già non riusciamo a trovare le risposte che l’autorità dovrebbe
cercare nel meridione italiano. Quello a cui siamo abituati da sempre al
meridione sta accadendo drasticamente in tutta la penisola italiana. Bossetti e
Ruotolo sono solo dei capri espiatori suggeriti dalla viltà di non voler
ammettere che i reali autori degli omicidi sono persone provenienti dall’ambiente
militare che hanno una notevole influenza decisa dalle loro parentele
importanti ed hanno la possibilità di inquinare le prove sul luogo dell’attentato
per depistare le indagini. La complicità tra questi individui interni alle
forze dell’ordine è suggerita dalla loro educazione criminale e funziona
esattamente come una associazione per delinquere. Per la loro educazione
criminale questi individui suscitano l’accanimento che è sprigionato ad esempio
nella follia omicida di Parolisi contro la moglie Melania. In quel caso il
colpevole è stato identificato con successo ma non accade quasi mai. I
responsabili degli omicidi di Yara Gambirasio e dei coniugi Ragone sono dei
militari del 2° Reggimento Alpini di Cuneo che agiscono in combutta autorizzati
dalle loro parentele importanti all’interno delle Forze dell’ordine. Questo è il
reale aspetto brutale del settore deviato che siamo abituati a cogliere solo
come fenomeno politico. La pedofilia nel settore deviato è un fenomeno
quotidiano perché per abitudine schiavizzano ai loro interessi quanti più
individui possono ad iniziare dalla giovane età. Yara era una delle ragazze che
frequentavano gli alpini di Cuneo. Lo so perché ne ho sentito parlare un anno
prima dell’omicidio. I ragazzi avvezzi a questa mentalità criminale si vantano
facilmente delle loro prodezze su individui inermi certi che avranno l’appoggio
di una intera organizzazione criminale quando cadono sistematicamente in errore
con la consueta giustificazione della immagine delle forze armate che sul
modello della cultura criminale meridionale non sanno difendere se non a costo
di brutalità e menzogne. Queste brutalità e queste menzogne entrano sempre in
contrasto con gli interessi pubblici che non vengono più tutelati in nome del
favoritismo suggerito ancora una volta dalla cultura criminale del meridione
secondo la quale il male è l’unica soluzione ad ogni ambizione personale. Probabilmente
la ragazza proveniente da una famiglia di sani principi si è rifiutata di
soddisfare le pretese del militare e questo si è accanito contro di lei perché nella
loro cultura farsi rispettare consiste sempre nella prevaricazione e nella
violenza sulle vittime inermi. Dopo il delitto hanno cercato un capro
espiatorio per strumentalizzare l’autorità di stato ai loro biechi fini come
sono abituati a fare. Bossetti è quindi vittima di una forte antipatia da parte
di persone deviate e niente altro. L’ultima parte del piano è l’istigazione al
suicidio della quale si è sentito parlare dai giornalisti.
Anche i coniugi Ragone sono entrati in contatto con il 2°
Reggimento alpini di Cuneo. Anche in quel caso ero presente. Circa sei anni
prima della morte dei coniugi questi per motivi di lavoro si trovavano a Cuneo
ed ho sentito personalmente le minacce di morte provenienti sempre dai soliti
militari raccomandati da ufficiali dell’arma dei Carabinieri. Anche in questo
caso i loro complici hanno avuto la possibilità di inquinare le prove ed anche in
questo caso è stato trovato un capro espiatorio suggerito dall’antipatia da
parte di questi ambienti deviati. Abbiamo a che fare con dei serial killer
abituati dalle loro famiglie e non semplicemente per indole all’abuso di
potere. Risolvere questi tre omicidi significa risolvere i problemi di
stabilità interna della nostra repubblica. Il 2° Reggimento alpini di Cuneo è
responsabile di molti altri crimini. Far venire allo scoperto i deviati è molto
più semplice di quanto sembra perché questi individui sono abituati alla sfida
morale contro la società civile che determina il culto del male assoluto. A
ragione si è parlato di satanismo all’interno delle Forze Armate come si parla
finalmente di satanismo riferendosi alla criminalità organizzata nel meridione
italiano.
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