Il regno della depravazione morale e degli abusi di potere
si fonda sul disprezzo profondo per l’essere umano che viene considerato solo
ed esclusivamente in funzione di una gerarchia criminale che prevede un diritto
di proprietà esteso sulla persona altrui e un diritto di proprietà su chiunque
da parte di tutti i succubi appartenenti a quel regno. Questi individui vivono
a ridosso delle schiere di potere in ogni tipo di ordinamento e in ogni luogo
non concepiscono nessun diritto di scelta dell’individuo se non in funzione
delle complicità e delle appartenenze che lo collocano in quella precisa scala
gerarchica. L’affettività è considerata un crimine e viene perseguita
esattamente come un crimine. Viene denunciata pubblicamente e trovano il
sistema adeguato per porvi rimedio e diseducare il colpevole ricattandolo sulla
base di quella colpa che non poteva permettersi perché da sola lo pone al di
fuori della gerarchia criminale. L’unico vincolo ammesso è il vincolo del
possesso al quale si viene diseducati a forza di ritorsioni violente. Nel regno
della depravazione morale e degli abusi di potere il matrimonio è un puro
accordo contrattuale tra le famiglie e le persone sono valutate in funzione
della loro utilità monetaria. La prima regola della vendita del proprio corpo
si trasmette a furia di violenze e persuasioni fino a quando non si impara la
viltà e la clandestinità di ogni azione permessa. Gli incarichi pubblici, le
cariche politiche, le assunzioni e persino i titoli di studio possono essere
conferiti per raccomandazione e fare parte della dote matrimoniale della donna.
Il merito e il talento personali sono perseguitati con accanimento. Questi si
pongono in assoluto contrasto con le rigide regole che prevedono l’assunzione
determinata dalla raccomandazione e conferita attribuendo proprio il talento e
il merito altrui derubati. Il sistema per piegare alla sottomissione i più
accaniti fautori dell’umanità consiste proprio nella perversione sessuale. Gli
sforzi indicibili che compiono i succubi per giustificare le soddisfazioni
sociali e le unioni sessuali si infrangono sistematicamente contro la dura
realtà che si manifesta nella natura umana propensa all’evoluzione e quindi
alla meritocrazia. Tutte le bugie e le macchinazioni che pongono in atto per
derubare il merito altrui o la fama altrui si infrangono sistematicamente
nell’inesorabile meccanismo della selezione sessuale che tiene conto di tutto:
dell’avvenenza fisica, della salute fisica, delle doti morali e della posizione
sociale di qualsiasi individuo e tiene pure conto del caso e della
predisposizione personale momentanea che ha determinato l’incontro tra due
individui di senso opposto. Vittime del senso di colpa per aver depredato
dell’altrui e aver agito così vilmente contro natura, i predoni conoscono
questo aspetto della vita non per averne acquisito la logica, estranea a loro,
ma per l’esperienza propria e tramandata di pagare le conseguenze di essere
sistematicamente scoperti. L’intelligenza che loro ammettono come tale consiste
nel saper rendersi conto, come le bestie inferiori abituate alla frusta, di
quale privazione materiale o conseguenza fisica saranno vittima in una
competizione sessuale. Per questi succubi nella competizione occorre prevedere
chi con il suo comportamento può diventare causa di problemi per loro che
impongono il sudiciume morale come normalità. Sono capaci di provarsi ad
indovinare quali individui proveranno attrazione reciproca per porli in
posizioni antitetiche ed opposte agli interessi materiali personali in modo da
scatenare quella frustrazione che scaturirà nell’odio profondo per l’umanità. I
succubi per questa ragione vanno a caccia delle virtù e dei meriti altrui in
modo da derubarli ed appropriarsi dei vantaggi sociali che apportano per
usufruire dei privilegi e degli abusi di potere che questi consentono. Li
inseguono nelle persone virtuose e di talento per asservirli al dominio della
depravazione morale imponendo la loro frequentazione molesta o punendo con la
violenza sessuale le vittime colpevoli di libera scelta. Fare i capricci o
“farsi belli”, come indicano nel loro gergo, non è consentito. La profonda
perversione sessuale dalla quale sono affetti deve essere imposta agli altri
per evitare il rischio che la differenza profonda che li distingue dalle
persone di virtù le ponga in condizioni di svantaggio. La menzogna e la
menzogna che l’imposizione e il rapporto sessuale rubato rendono possibile e
necessaria eviteranno loro le conseguenze e causeranno la frustrazione delle
vittime. Le vittime designate prima o poi si arrenderanno a richiedere la
raccomandazione di un dignitario nel regno della depravazione morale e ad agire
secondo le nuove regole oppure si preparano ad affrontare una vita di
frustrazioni e sacrifici per la propria libertà della quale esiste una folta memoria
nell’esperienza di vita italiana perché i succubi della depravazione morale
investendo assieme al loro il futuro di tutto il paese lo hanno ridotto in
ginocchio ad elemosinare come loro la credibilità altrui.
Ho descritto
volutamente uno scenario apocalittico conforme al reale come si manifesta nel
meridione italiano. Le vittime del disagio psicologico e le vittime della furia
cieca nell’ambiente più familiare si contano in tutta la penisola italiana e
caratterizzano il nostro paese. Il genocidio che avviene nel paese da decenni
conta vittime dall’età di pochi mesi a genitori anziani uccisi nelle proprie
abitazioni. Sono queste le vittime del regno dei privilegi e della depravazione
morale che ha bisogno di sempre nuovi capi espiatori per giustificare
l’inadeguatezza dei propri fautori alla vita sociale. Per contrastare il
fenomeno bisogna urgentemente ritrovare e rafforzare la tutela dei diritti
personali ed iniziare a contrastare l’opinione diffusa che ad una carica
politica o ad un incarico istituzionale corrisponda un certo grado di libertà
di nuocere ad altre persone abusando di privilegi illecitamente conferiti sulla
base di oneri cui sempre più raramente si tiene fede. Si è ormai diffusa la
pratica secondo la quale la posizione lavorativa si determina dal tipo di
privilegi che questa conferisce e si attribuisce perfino in base alla capacità
di abusarne. Questo mette in condizioni di pericolo tutta la popolazione
nazionale secondo il modello già imposto nel meridione degradato. Possiamo
parlare di satanismo per quanto riguarda l’immagine grottesca dell’uomo di
potere schiavo dei propri vizi che non è ridicolo quando infierisce sulla
popolazione senza alcun rispetto per i diritti fondamentali secondo quanto è
già costume nel meridione italiano. Come per le vittime di satanismo si diventa
completamente succubi dell’uomo potente o considerato tale sulla base dei
favoritismi che può attuare o di quelli che semplicemente promette.
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