Esiste un nesso profondo tra la perversione sessuale e la
cattiveria. Il peggior ricatto riguarda i propri rapporti sentimentali.
Infierendo sugli affetti intimi dell’individuo si ottiene la maggiore
intimidazione immaginabile e il secondo obiettivo di divulgare il culto
dell’odio e della prevaricazione dell’uomo sull’uomo. Quando il male riesce ad
infettare un ambiente militare viene come ogni altra cosa razionalizzato e
perciò portato al suo eccesso. Il progetto Monarch è stato sperimentato con
successo per decenni a danno di innocenti vittime a causa dell’impunità del
potere deviato costruito sulla parzialità di giudizio degli organismi preposti
indotta dal malcostume del favoritismo ed oggi è uno strumento di largo uso
teso all’abbruttimento graduale dell’essere umano nella sua accezione singola o
universale. La parzialità anche di pochi nella cernita delle candidature
all’interno dei meccanismi istituzionali viene percepito in Italia come un
sopruso al quale non è possibile contrapporsi ed è in questa resa cosciente che
è necessario trovare la chiave di rivalsa ad un potere illegittimo e
distruttivo con la costruzione di una rete di solidarietà che impedisca
l’isolamento e la conseguente diseducazione delle vittime. Il meccanismo di
graduale sottomissione ha reso possibile la creazione di una rete via via
crescente di sovversori in grado di manipolare l’apparato statale
indipendentemente dalla legge o addirittura in beffa ad essa come dimostrazione
arrogante di potere. La legge è percepita certo come un ostacolo ma facile da
aggirare forzando i bassi istinti dell’individuo attraverso i piccoli soprusi e
corruzioni delle masse agevolate da una realtà distorta dai mezzi di
comunicazione che induce una vita lontana dalle problematiche impellenti e
spinge a facili scappatoie da intraprendere a discapito altrui in una catena di
crescente intensità di vizio e lascivia morale. Le prove si collocano ad occhio
nudo nella riflessione imparziale della vita quotidiana come la gravità del
problema si palesa nell’ostacolo costante alla verità posto proprio nei luoghi
dove essa dovrebbe essere ricercata. La propensione alla prevaricazione non è
compatibile con nessun incarico lavorativo nel quale necessariamente il ruolo
deve essere deciso dal merito personale. Meno che mai i comportamenti messi in
atto dal progetto Monarch sono compatibili con un ambiente militare ma ne
rappresentano invece l’antitesi assoluta. Il progetto Monarch è il cancro che
divora un ambiente militare e lo distrugge. Una oligarchia di tipo fascista
entra in contrasto con le forze armate decidendo assunzioni per raccomandazione
che generano già di per se un forte disagio nelle persone che sono assegnate ad
una posizione ben superiore alle proprie capacità. Da questo deriva la
necessità di fingere competenze invece estranee e la propensione a mentire,
rubare o infierire contro il prossimo colpevole di talenti superiori.
La malvagità è un comportamento ereditario frutto di
tradizione. La novità del progetto Monarch è nella metodicità finalizzata
all’imbrutimento della specie. Non è necessario che i maltrattamenti siano
fisici o che gli abusi siano di natura sessuale per generare il bipolarismo che
è caratteristico degli individui che praticano la prevaricazione come strumento
di affermazione sociale, anche quando la prevaricazione consiste in un abuso di
potere o nella discriminazione basata sul concetto di appartenenza al puro e
semplice male. Il disagio psicologico patito dai carnefici è vissuto come uno
stato di privilegio. La discriminazione è strumentale a derubare il merito
altrui ma persino l’altrui rettitudine che per sfida morale viene attribuita
all’individuo più perverso che non concepisce il valore della verità ma
esclusivamente quello della apparenza. Le vittime di questo furto di
personalità patiscono l’ingiustizia fino ad abbracciare i metodi delittuosi. Le
testimonianze delle vittime del progetto Monarch sono pochissime non solo a
causa del terrore che genera questa setta satanica ma per il fatto che la
questione è inerente alla intimità della vita sessuale delle vittime che
vengono condannate dall’opinione pubblica italiana e mai tutelate anche se
tutti sappiamo che delle donne vivono in schiavitù sessuale ad opera di
militari italiani. Come per le schiave da marciapiede viene più facilmente
imputata una colpa che riconosciuto un torto subito ma alla stessa maniera
bisogna considerare che le donne in stato di schiavitù non sempre vogliono
cambiare vita. Le persone che partecipano a Monarch sono coloro che bramano il
potere di nuocere attraverso la copertura dell’autorità legittima. In questa
maniera il demonio in terra si traveste con gli abiti della tradizionale virtù.
La bramosia di apparire le invoglia a indossare la divisa per ingannare le
folle facendo facilmente confondere il crimine con il dovere. Ormai nel paese è
più facile incontrare il male dell’abuso di potere che il principio del dovere.
La sfida del malvagio al comune principio del bene lo induce a sabotare
l’autorità di stato paralizzando intere caserme. Questi deviati non sono
singoli individui da cercare nei corridoi di stato ma intere masse organizzate.
Questo non deve però indurre a vedere il male ovunque perché sabotare
l’immagine della società civile è proprio il loro intento per infettare la
corruzione morale in ogni individuo. La lotta alla depravazione morale in
questo paese è una battaglia di equilibrio in cui la prudenza deve incontrare
la saggezza. Il demonio peggiore non anela la luce del sole ma preferisce l’ombra
della codardia dalla quale più facilmente può congiurare e nella quale più
comodamente può godere dei frutti del proprio indecente operato. Non ha talento
e non ha competenze il demonio ulteriori a quelle di saper persuadere al male e
di saper corrompere gli animi al sentimento snaturato di disprezzo profondo per
se stessi e per gli altri. Il demonio non fa che invidiare le altrui virtù
convinto che non esistano virtù al mondo e desidera le sembianze della virtù
per nascondere la sua indole. Al demonio basta questo sotterfugio per
comunicare alla sua vittima che ogni suo sforzo di merito lo porterà a
conseguenze gravi per la sua integrità mentre nella sua viltà considera il
vitello d’oro sopra ogni altra cosa pagando quotidianamente il prezzo della
propria ostinata disistima.