Il settore deviato è una organizzazione paramilitare che si
ispira ai peggiori capi della ideologia nazifascita ed è sopravvissuta
all’interno delle fila delle Forze Armate italiane mantenendo una continuità
storica e genealogica con i peggiori esempi fascisti. Ciclicamente accade che
qualsiasi sistema di governo marcisca in se stesso perché al suo interno si
viene a creare una casta di privilegiati che prevarica le regole di quello
stesso sistema di governo. Alla stessa maniera anche se in epoca di guerra è
marcita la gerarchia fascista ma alla fine della guerra di liberazione gli
stessi esponenti dell’esercito venivano reintegrati nella nuova repubblica
democratica con gli stessi incarichi. Non essendo avvenuto nessun reale
cambiamento sono riuscite a sopravvivere all’interno delle forze armate delle
ideologie antidemocratiche e al tempo stesso i sistemi di prevaricazione delle
regole messi in atto da una oligarchia già marcia per riciclare se stessa. In
questo territorio esiste un vero e proprio culto del male che ha origine nel
meridione del paese ed è in grado di agglomerare, dando origine ed aggravando
continuamente, tutti i mali con cui viene a contatto. In questa maniera si è
venuto a verificare che impunemente dei membri delle forze dell’ordine inneggiano
alla ideologia fascista e stringono legami con la criminalità sul territorio.
La criminalità organizzata diffonde se stessa praticando l’abitudine alla
prevaricazione. Questa abitudine venendo a contatto con ambienti politici e militari diventa terrorismo e paghiamo da decenni il frutto di questo male. Esiste
ancora un vero e proprio culto della razza che è degenerato in un culto della
fisionomia in modo che ognuno idolatra l’immagine che più gli assomiglia.
Questo determina dei favoritismi nelle assunzioni e delle vere e proprie
persecuzioni nei confronti delle persone di fisionomia diversa. Il sistema di
infezione di questa mentalità deviata è la prostituzione sessuale. Le donne in
questo meccanismo, meglio conosciuto come “monarc”, diventano oggetto di
persecuzione e di scambio per abituare i nuovi adepti alla viltà e alla
prostituzione morale. Il sesso è il peccato e la tentazione comune a tutti. Questo
gruppo paramilitare abitua alla prevaricazione e alla violenza sessuale come
dimostrazione di forza e coraggio per manifestare invece esattamente l’opposto
infierendo vigliaccamente sugli individui più deboli a portata di tiro. Nelle
caserme italiane gruppi di decine di militari schiavizzano delle inermi donne
strumentalizzando la propria immagine di stato. Si tratta delle famose “stecche”.
Era un sistema già usato quando l’esercito era di leva per abituare le persone
non solo all’obbedienza ad una gerarchia traversa con una disciplina illegale
in contrasto con la gerarchia ordinaria ma ad una filosofia perversa che ognuno
proseguiva anche all’esterno della vita militare. Generalmente
l’abitudine alla sfaccendatezza e alla persecuzione delle “stecche” viene
sottovalutata come individuali atti di teppismo che vengono definiti nonnismo
nelle stesse forze armate ma il nonnismo non viene adeguatamente contrastato
come sistema organizzato, deviato in contrasto con la gerarchia militare anche
se anche ufficiali superiori vengono tacciati di nonnismo.
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