mercoledì 23 settembre 2015

LA GUERRA DI SECESSIONE IN ITALIA

Siamo stati vittime di un colpo di stato. La mentalità criminale che vuole l’individualismo prioritario risetto ad ogni moralità comune è al suo apice e, di conseguenza, come la storia ci insegna, prossima al suo declino. Matteo Renzi è il massimo rappresentante di coloro i quali ottengono il successo per mezzo di una fama ricostruita artificialmente, con qualsiasi mezzo, con l’unico intento di appagare interessi personali inappagabili che inevitabilmente ti mettono in relazione con persone altrettanto immorali. Matteo Renzi è il nuovo imperatore nell’impero dei privilegi e degli abusi di potere giustificati dalla propria inadeguatezza. Questo governo è ideologicamente affine alla criminalità organizzata italiana, della quale non tutti riescono a comprendere il linguaggio identico al nostro ma con il presupposto dell’immoralità e dell’interesse personale, prima che correlabile ad essa attraverso individui all’interno della maggioranza, e dell’opposizione fittizia di Forza Italia. Con indicibile arroganza e la stessa superficialità con la quale si sono appropriati indebitamente dell’aggettivo “democratico” hanno calpestato millenni di storia a Roma cancellando il Senato della Repubblica senza la necessità della giustificazione nell’elezione popolare. La politica immorale che affligge la nazione vive nella necessità del potere per nascondere le proprie antiche responsabilità e finalmente nel 2014 si è manifestata nella sua reale configurazione in occasione della votazione di modifica costituzionale. Non si può discutere in Italia di conservatori o progressisti né di destra o di sinistra fin quando non avremo discusso di legalità. Siamo da sempre costretti a dibattere di ideologia per fare pubblicità ad uomini di destra o di sinistra che giunti al potere disilludono le loro promesse per curare i loro affari personali. Questa unica reale priorità disattende qualsiasi promessa di cambiamento e per vincerla dobbiamo cambiare la legge elettorale e riportare l’ordine nel meridione d’Italia che è la zona che più di ogni altra piange le conseguenze della crisi morale che devasta la penisola italiana.
La guerra di secessione che auspico io è più simile alla guerra di secessione già avvenuta negli Stati Uniti d’America e che ha ottenuto il risultato di abolire lo schiavismo nella nazione oggi esempio di democrazia in tutto il mondo. La condizione di metà del popolo calabrese è simile o peggiore infatti a quella di schiavi. La metà del popolo calabrese vive soggiogata dalla depravazione morale della criminalità organizzata, in condizioni ben peggiori di uno schiavo. C’è ancora, a mio avviso, fiducioso dei sentimenti democratici dei connazionali, la possibilità che questa guerra sia una guerra metaforica, da combattere con le armi della politica utile ma per farlo è indispensabile separare nettamente da questa la politica delle lobbies che devasta ogni partito politico usando il linguaggio dell’odio e dell’emarginazione sociale, il linguaggio cioè più sintetico e facilmente comprensibile dalle masse che si sono lasciate rubare il tempo per occuparsi direttamente dei loro interessi demandandone l’onere agli affaristi della politica. La Lega Padana al contrario scaturisce dalla necessità immediata della popolazione del nord Italia che si traduce in una presenza capillare sul territorio ma rimane ostacolata nel tradurre la partecipazione popolare in azione legislativa sempre a causa degli affaristi della politica che usano qualsiasi mezzo ed emergenza per creare degli slogan da usare come propaganda elettorale ed essere eletti per curare i propri affari personali o semplicemente per soddisfare la propria bramosia di potere. Le esigenze della padania che si vede rubare del sudore della propria fronte sono esattamente le stesse dello schiavo calabrese che a questo sciacallaggio è rassegnato da lungo tempo come è rassegnato allo scenario di guerra e desolazione che lo sciacallaggio ha creato nel meridione. Occorre urgentemente prevenire le scorciatoie della criminalità organizzata in tutta Italia contrastando efficacemente i giochi di potere delle lobbies. Chiunque da ogni schieramento voglia restituire dignità al sistema democratico ha l’obbligo morale di denunciare il colpo di stato avvenuto alla Corte Costituzionale e creare la nuova legge elettorale indispensabile per ristabilire la democrazia nel paese senza aspettare le prossime promesse elettorali. Questa è anche l’occasione e la necessità per restituire il federalismo e il decentramento del potere all’ideale progressista separando all’interno della Lega Padana il messaggio deviante della violenza fine a se stessa.

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