mercoledì 9 settembre 2015

TERRORISMO INTERNAZIONALE - DIRITTO INTERNAZIONALE

L’intensificazione degli episodi di terrorismo ha reso urgente la creazione di una normativa apposita al fine di poter prevenire la formazione di cellule terroristiche intervenendo più velocemente e decisamente giustificati da una decisione internazionale dove si manifesti la necessità.
Possiamo definire terrorista chiunque imponga o tenti di imporre le sue prerogative politiche con la forza e terrorismo l’azione mirata a tal fine. Nel caso di cellule terroriste isolate e non territorialmente insediate può bastare un intervento di pubblica sicurezza a meno di particolari condizioni operative gestibili in maniera coordinata con l'esercito.


"Per poter definire la legittimità di un intervento armato straordinario (guerra) è indispensabile stabilire la differenza con una situazione normalmente gestibile dai sistemi di dialogo della democrazia o dalla pubblica sicurezza. Quando l’incolumità dell’individuo è tutelabile attraverso il principio di legittima difesa valgono le funzioni di pubblica sicurezza definite dal diritto nazionale ed internazionale. Vale a dire che la legittima difesa è sufficiente a tutelare le normali attività sociali in caso di ritardo dell’intervento delle forze dell’ordine. Lo stato di guerra è al contrario giustificabile e l’intervento della comunità internazionale auspicabile quando le minacce o il pericolo allertati sono talmente gravi da impedire il normale svolgimento delle attività socialmente utili e specificatamente: il lavoro, il commercio, la politica, l’istruzione, le attività culturali. In questo caso è giustificabile un intervento particolare a tutela della comunità con una qualifica di tutela della privacy particolare e temporanea nell'intervento di controllo del territorio ed è giustificabile la prevaricazione delle normali norme del diritto da parte della gerarchia militare mirata a ristabilire l’ordine. Restano salve le norme internazionali contro i crimini di guerra."

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