venerdì 16 ottobre 2015

IL MATRIMONIO COMBINATO NELLA CULTURA CRIMINALE

Il matrimonio combinato nella cultura criminale non ha il semplice intento del reciproco vantaggio economico ma bensì un preciso scopo educativo. Per questa ragione non riguarda le sole famiglie facoltose ma coinvolge tutti gli strati sociali fino al più umile che in quanto tale non ha nessuna maniera di difendersi. Con il matrimonio deciso dalla famiglia, che rispetta gli interessi e la volontà di una precisa gerarchia criminale, si impedisce che i segreti e le vergogne di tutto il clan trapelino all’esterno divenendo motivo di ricatto nell’ambiente criminale o scalfendo la fama della famiglia che, in contraddizione con la realtà, appare sempre fulgida e tale viene riferita come segno di rispetto dalle persone meno potenti nella gerarchia criminale. La loro cultura incoraggia come elemento di disturbo atteggiamenti molesti e la menzogna che è indispensabile per tutelare le loro azioni criminali ma questa realtà è oscurata dal rispetto considerato proprio in funzione della loro capacità di delinquere. La gestione degli accoppiamenti degli individui in un dato territorio o in una data sfera di influenza serve a gestire quel territorio o quel preciso ambito di affari, comprese le cariche istituzionali. Il più potente, deciso per depravazione morale e per fama, è il primo a decidere, anche se donna, e in questa maniera si misurano e si sfidano le diverse ambizioni criminali. I clan decidono e si misurano per gli accoppiamenti indipendentemente dalla volontà dei singoli individui. In base agli accoppiamenti, che a causa dell’abuso delle libertà sessuali che impone la modernità possono anche non coincidere con i matrimoni, si decidono anche le assunzioni per i posti pubblici che consentono le raccomandazioni. Per addestramento familiare acquisito fin dall'infanzia gli uomini devono costantemente imporsi come partner sessuale e le donne devono difendersi attraverso la propria famiglia. In questo modo appena si scontreranno con un ostacolo superiore inizieranno le trattative prematrimoniali. Non si corteggia mai la donna in ambiente criminale ma si corteggia la capacità militare della famiglia alla quale appartiene. Tutti devono seguire le regole che la cultura criminale impone e non sarà tollerata la tentazione della normale affettività che presuppone una libera scelta sessuale. L’affettività sarà strumentalizzata per i ricatti e le ritorsioni del caso ed in ogni caso vista come un onta per l’intera comunità criminale. Sfruttando l’età dei primi amori gli individui devono essere addestrati ad agire, anche sessualmente ed anche se di umili condizioni sociali, per conto della loro famiglia per punire le famiglie più deboli o le persone oneste. Anche se il corteggiamento inizia per una naturale reciproca attrazione ed anche qualora le famiglie si aggirino per la stessa sfera di affari e siano circa equipollenti, i giovani individui saranno prima costretti a disprezzarsi e imparare le regole criminali e solo successivamente ad unirsi per reciproco vantaggio. Le famiglie si dichiarano sempre contrarie fino a quando non avranno ottenuto qualcosa in cambio del loro consenso e fino a quando non avranno ottenuto che il loro pargolo, smarriti, abbiano imparato ad agire nell’interesse della famiglia sempre pronta a garantire un sostegno materiale quando quello si troverà costretto a scegliere tra la propria incolumità e i propri sentimenti. “Non potevi essere da un'altra parte ieri?” è il motivo scatenante uno stupro che deve essere taciuto pena ritorsioni peggiori che sono motivate dal fatto che una donna al sud ammettendo uno stupro ammette di aver commesso un errore. Quando arriva il giorno del matrimonio, deciso sempre per tutelare la rispettabilità della famiglia, vengono definitivamente decisi il ruolo che ognuno nella coppia dovrà recitare per incarico dell’organizzazione e l’incarico che prevede un ambito di responsabilità. In quell’occasione verranno anche decisi spostamenti di capitale anche occultato, talvolta mascherato da colletta ma in ogni caso strumentale al clan che lo gestirà anche dopo il matrimonio. La donna è la vittima designata in una cultura che determina la necessità perpetua di trovare un capro espiatorio per scansare le proprie colpe ed addossarle ad una persona più debole. Per essere considerati adulti gli uomini della criminalità organizzata devono aver imparato il maltrattamento e la denigrazione del ruolo della donna nella società civile e la donna deve aver imparato a scansare le sue responsabilità scegliendo capri espiatori tra le donne di famiglie militarmente più deboli.

Nessun commento:

Posta un commento