mercoledì 28 ottobre 2015

LA SFIDA IDEOLOGICA DEL MALE

La fazione distruttiva della società civile che prende piede storicamente in Italia tanto da lasciarne individuare le origini storiche ed arriva ad inquinare la vita politica del paese attraverso le lobbie partendo dalle organizzazioni criminali particolari regionali riesce, quando si insinua tra le istituzioni e nelle forze dell’ordine, ad attuare la sua sfida ideologica alla società civile ed allo stato di diritto. Qualsiasi azione progettata dalla comunità o qualsiasi strumento vengono facilmente volte in negativo strumentalizzando e boicottando l’immagine dello stato che viene derubata generalmente attraverso le raccomandazioni. Quando la mentalità criminale arriva d inquinare lo stato fino all’intimità delle sue forze armate è più facile parlare della lotta infinita tra il bene ed il male piuttosto che delle generiche corruzioni perché si deve trattare di anime profondamente perverse ma non bisogna dimenticare che una simile sfida non può che provenire dalle organizzazioni criminali che invidiano la capacità di nuocere dello stato di diritto senza comprenderne le motivazioni socialmente positive. In Italia la depravazione morale si affonda finanche nelle Forze Armate coltivando fin dalla giovane età e per iniziare dalle famiglie più stimate l’abitudine alla bruttura morale e l’abitudine a coltivare i privilegi tralasciando gli oneri. Quello che è un difetto per tutti i sistemi sociali diventa in Italia un abitudine indotta ereditata dalle classi privilegiate del periodo totalitario precedente la repubblica democratica attuale. La criminalità organizzata incrocia per interessi e per abitudini di vita questa zona malsana dello stato che richiama generalmente a propria giustificazione l’ideologia fascista riuscendo a boicottare anche questa legata ad un periodo storico precedente. Si identifica più propriamente con la catastrofe dell’attuale classe dirigente che degenera con il sistema di governo obsoleto che essa rappresenta ormai depredato dalle lobbie di potere collaterale. Il criminale generico così individuato manifesta un individualismo irrazionale ereditato da una educazione profondamente criminale in contrasto con gli interessi pubblici. Questo stesso individualismo irrazionale è un atto di sabotaggio continuativo delle Forze Armate che lo tollerano e lo sopportano esclusivamente per ingerenza delle lobbie. Gli interessi criminali sintetizzati per famiglia o corrente politica trasformeranno l’indole del criminale in metodica delittuosa. Tutto ciò di cui il criminale verrà a conoscenza sul posto di lavoro e le informazioni che cercherà per tutelare i propri interessi personali verranno strumentalizzati e condivisi con i propri complici. Tutti i modelli positivi verranno strumentalizzati per creare l’immagine necessaria a nascondere la propria indole criminale. Tutti i sistemi di investigazione verranno volti in negativo per identificare le persone oneste e per sabotare il lavoro delle Forze Armate. Traspare all’esterno solo una invidia pietosa per il meritevole che deriva dalla depravazione morale profonda che non ammette l’esistenza del bene. La differenza sostanziale tra il meritevole e il criminale deriva esattamente dal proprio interesse personale che lo spinge ad interferire nella quotidianità della vita sociale tralasciando o sovvertendo totalmente il proprio dovere e la necessità di imparzialità. Ne deriva una metodica criminale capace di divulgare facilmente notizie riservate e strumentalizzare le Forze Armate a proprio piacimento. Altrettanto facilmente si può derivare il sistema di investigazione dal suo opposto metodo delittuoso perché della pubblica sicurezza interessa al criminale esclusivamente l’abuso di potere. 

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