domenica 4 ottobre 2015

IL REGNO DELLA DEPRAVAZIONE MORALE

Il regno della depravazione morale e degli abusi di potere si fonda sul disprezzo profondo per l’essere umano che viene considerato solo ed esclusivamente in funzione di una gerarchia criminale che prevede un diritto di proprietà esteso sulla persona altrui e un diritto di proprietà su chiunque da parte di tutti i succubi appartenenti a quel regno. Questi individui vivono a ridosso delle schiere di potere in ogni tipo di ordinamento e in ogni luogo non concepiscono nessun diritto di scelta dell’individuo se non in funzione delle complicità e delle appartenenze che lo collocano in quella precisa scala gerarchica. L’affettività è considerata un crimine e viene perseguita esattamente come un crimine. Viene denunciata pubblicamente e trovano il sistema adeguato per porvi rimedio e diseducare il colpevole ricattandolo sulla base di quella colpa che non poteva permettersi perché da sola lo pone al di fuori della gerarchia criminale. L’unico vincolo ammesso è il vincolo del possesso al quale si viene diseducati a forza di ritorsioni violente. Nel regno della depravazione morale e degli abusi di potere il matrimonio è un puro accordo contrattuale tra le famiglie e le persone sono valutate in funzione della loro utilità monetaria. La prima regola della vendita del proprio corpo si trasmette a furia di violenze e persuasioni fino a quando non si impara la viltà e la clandestinità di ogni azione permessa. Gli incarichi pubblici, le cariche politiche, le assunzioni e persino i titoli di studio possono essere conferiti per raccomandazione e fare parte della dote matrimoniale della donna. Il merito e il talento personali sono perseguitati con accanimento. Questi si pongono in assoluto contrasto con le rigide regole che prevedono l’assunzione determinata dalla raccomandazione e conferita attribuendo proprio il talento e il merito altrui derubati. Il sistema per piegare alla sottomissione i più accaniti fautori dell’umanità consiste proprio nella perversione sessuale. Gli sforzi indicibili che compiono i succubi per giustificare le soddisfazioni sociali e le unioni sessuali si infrangono sistematicamente contro la dura realtà che si manifesta nella natura umana propensa all’evoluzione e quindi alla meritocrazia. Tutte le bugie e le macchinazioni che pongono in atto per derubare il merito altrui o la fama altrui si infrangono sistematicamente nell’inesorabile meccanismo della selezione sessuale che tiene conto di tutto: dell’avvenenza fisica, della salute fisica, delle doti morali e della posizione sociale di qualsiasi individuo e tiene pure conto del caso e della predisposizione personale momentanea che ha determinato l’incontro tra due individui di senso opposto. Vittime del senso di colpa per aver depredato dell’altrui e aver agito così vilmente contro natura, i predoni conoscono questo aspetto della vita non per averne acquisito la logica, estranea a loro, ma per l’esperienza propria e tramandata di pagare le conseguenze di essere sistematicamente scoperti. L’intelligenza che loro ammettono come tale consiste nel saper rendersi conto, come le bestie inferiori abituate alla frusta, di quale privazione materiale o conseguenza fisica saranno vittima in una competizione sessuale. Per questi succubi nella competizione occorre prevedere chi con il suo comportamento può diventare causa di problemi per loro che impongono il sudiciume morale come normalità. Sono capaci di provarsi ad indovinare quali individui proveranno attrazione reciproca per porli in posizioni antitetiche ed opposte agli interessi materiali personali in modo da scatenare quella frustrazione che scaturirà nell’odio profondo per l’umanità. I succubi per questa ragione vanno a caccia delle virtù e dei meriti altrui in modo da derubarli ed appropriarsi dei vantaggi sociali che apportano per usufruire dei privilegi e degli abusi di potere che questi consentono. Li inseguono nelle persone virtuose e di talento per asservirli al dominio della depravazione morale imponendo la loro frequentazione molesta o punendo con la violenza sessuale le vittime colpevoli di libera scelta. Fare i capricci o “farsi belli”, come indicano nel loro gergo, non è consentito. La profonda perversione sessuale dalla quale sono affetti deve essere imposta agli altri per evitare il rischio che la differenza profonda che li distingue dalle persone di virtù le ponga in condizioni di svantaggio. La menzogna e la menzogna che l’imposizione e il rapporto sessuale rubato rendono possibile e necessaria eviteranno loro le conseguenze e causeranno la frustrazione delle vittime. Le vittime designate prima o poi si arrenderanno a richiedere la raccomandazione di un dignitario nel regno della depravazione morale e ad agire secondo le nuove regole oppure si preparano ad affrontare una vita di frustrazioni e sacrifici per la propria libertà della quale esiste una folta memoria nell’esperienza di vita italiana perché i succubi della depravazione morale investendo assieme al loro il futuro di tutto il paese lo hanno ridotto in ginocchio ad elemosinare come loro la credibilità altrui.

 Ho descritto volutamente uno scenario apocalittico conforme al reale come si manifesta nel meridione italiano. Le vittime del disagio psicologico e le vittime della furia cieca nell’ambiente più familiare si contano in tutta la penisola italiana e caratterizzano il nostro paese. Il genocidio che avviene nel paese da decenni conta vittime dall’età di pochi mesi a genitori anziani uccisi nelle proprie abitazioni. Sono queste le vittime del regno dei privilegi e della depravazione morale che ha bisogno di sempre nuovi capi espiatori per giustificare l’inadeguatezza dei propri fautori alla vita sociale. Per contrastare il fenomeno bisogna urgentemente ritrovare e rafforzare la tutela dei diritti personali ed iniziare a contrastare l’opinione diffusa che ad una carica politica o ad un incarico istituzionale corrisponda un certo grado di libertà di nuocere ad altre persone abusando di privilegi illecitamente conferiti sulla base di oneri cui sempre più raramente si tiene fede. Si è ormai diffusa la pratica secondo la quale la posizione lavorativa si determina dal tipo di privilegi che questa conferisce e si attribuisce perfino in base alla capacità di abusarne. Questo mette in condizioni di pericolo tutta la popolazione nazionale secondo il modello già imposto nel meridione degradato. Possiamo parlare di satanismo per quanto riguarda l’immagine grottesca dell’uomo di potere schiavo dei propri vizi che non è ridicolo quando infierisce sulla popolazione senza alcun rispetto per i diritti fondamentali secondo quanto è già costume nel meridione italiano. Come per le vittime di satanismo si diventa completamente succubi dell’uomo potente o considerato tale sulla base dei favoritismi che può attuare o di quelli che semplicemente promette. 

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