domenica 18 ottobre 2015

LO STUPRO E LA FRUSTRAZIONE CRIMINALE

Lo stupro è un problema che riguarda l’intera società civile e non esclusivamente la donna perché il rapporto tra sessi ha un ruolo fondamentale nella spinta evolutiva di tutti gli esseri viventi. Questa verità naturale conferisce alla donna un ruolo chiave nella società civile che paga il suo prezzo pesantemente quando la donna vittima di violenza influenza negativamente l’ambiente in cui vive ad iniziare dall’ambiente familiare e concludendo con l’ambiente professionale del quale la donna ha sempre fatto parte integrante e dove solo oggi vede il suo ruolo per una esigenza organizzativa proporzionale alla crescente individualità dei singoli nella collettività. La donna vittima di violenza che non vede soddisfatta l’offesa subita dalla giustizia sviluppa un carattere socialmente negativo che tramanda alla prole e sarà peggiore in proporzione alle costrizioni al silenzio imposte. I criminali meridionali conoscono bene questo effetto e ne strumentalizzano le conseguenze facendo diventare lo stupro una forma disumana di diseducazione. La donna o l’uomo vittime di imposizione sessuale stroncheranno le loro ambizioni sociali che naturalmente determina la selezione sessuale. La libera scelta sessuale pone la differenza tra l’uomo e le bestie in schiavitù e rappresenta ancora il segno della civiltà che stenta ad arrivare in ogni parte del mondo. L’uomo virtuoso di fronte alle conseguenze psicologicamente distruttive dello stupro che manifesta la vittima subirà esso stesso un danno morale che si ripercuote nella sua vita affettiva e professionale come ulteriore segnale di allarme che avverte della necessità sociale ed umana urgente di porre rimedio ad una piaga di ingenti conseguenze e di crescente diffusione a causa degli stimoli negativi dell’imposizione del libertinaggio sessuale e della carenza di modelli positivi. Succede ad esempio al partner della vittima che generalmente non si considera soddisfatto neanche quando il crimine è riconosciuto e perseguito dalla legge. Nella donna non doverosamente supportata dalla società civile le conseguenze psicologiche dello stupro degenerano fino al lesbismo e all’odio per l’altro sesso. D'altronde il carattere dello stupratore dimostra una omosessualità latente e un profondo senso dell’odio: la frustrazione sessuale di un carattere socialmente negativo li spinge ad odiare l’umanità stessa e quindi i suoi comportamenti naturali. L’omosessualità palesa pure l’intenzione distruttiva per il genere umano. La violenza sessuale è un problema antico quanto il male e probabilmente lo incarna fino ad identificarlo. Perfino nelle regole antiquate imposte da Mosè alle tribù ebraiche lo stupro veniva contrapposto ad un comportamento sano ancora tramandato dalla bibbia, misconosciuto da molti cristiani nella misura della loro fede, ed era prevista la morte come punizione in alternativa alla responsabilità matrimoniale quando la donna aveva pochi diritti oltre a quelli del bestiame. Da allora sono stati fatti pochissimi e recentissimi passi avanti per riconoscere la dignità dell’individuo nei rapporti sessuali ma troppi passi indietro nelle abitudini sessuali della popolazione occidentale da imputarsi probabilmente alle icone del consumismo sfrenato che impone l’abuso delle libertà conquistate dal progresso sociale e l’irresponsabilità collettiva. Un considerevole ulteriore progresso potrebbe essere costituito dalla possibilità da parte della donna di riconoscere il proprio stupratore in tribunale una volta accertato il rapporto sessuale da parte del professionista medico o riconosciuto dal criminale stesso in tribunale. Oggi invece la donna vittima di stupro al contrario della vittima di ogni altro reato si trova, già difficilmente denunciato il crimine, di fronte a molte altre difficoltà che alcune donne paragonano ad un ennesimo stupro da parte dell’autorità che necessita di provare oltre al fatto la dimostrata contrarietà della donna con grande invasività medica ed investigativa. L’ importanza e la diffusione del crimine giustificano invece un impegno più efficace a costo di prevedere qualche errore giudiziario comunque inevitabile a danno di uomini ingiustamente accusati che, dopo tanti anni di esperienza opposta, si potrebbero così responsabilizzare sulla loro scelta sessuale e sul loro atteggiamento sessuale. Questo progresso potrebbe però oggi essere determinato solo da una profonda rivoluzione sociale che riconosce il problema collettivo e l’esigenza immediata di porvi rimedio creando delle garanzie sul diritto di libera scelta sessuale. 

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